I liguri hanno sicuramente capito al volo il significato del titolo, per tutti gli altri può bastare l’immaginazione per tradurre il termine dialettale.
Ci sono momenti in cui tutto sembra andare magnificamente, ti senti il re mondo e niente pare poterti fermare ed è proprio in quel momento che la legge di Murphy colpisce e fa crollare il tuo splendido castello.
Questo è un po’ quello che è successo dopo il ban messo in atto dagli Stati Uniti nei confronti di Huawei ma il contraccolpo non riguarda solo Huawei ma tutto il settore tecnologico.
Sono tanti i punti di vista che andrebbero presi in considerazione nella vicenda ed alcuni di questi (forse) sono stati sottovalutati.
“Tieni gli amici vicini e nemici ancora più vicini“.
Sono convinto che impedire ad aziende americane di intrattenere rapporti commerciali con i competitor cinesi sia una scelta controproducente, perché questi non si faranno certo annichilire, anzi si sentiranno autorizzati a “scatenare l’inferno” e a mettere in campo tutte le carte di cui dispongono. Se aggiungiamo a questo il fatto che tutto ciò che è tecnologia parte dalla Cina, il fatto tutta questa storia sia deleteria è evidente.
Ma cosa intendo quando dico che è andato tutto a “bagasce” (o quasi)? Perché negli ultimi anni c’era una sorta di rilassamento nel settore era tutto molto pacifico e ben definito, da una parte Apple con il suo iOS e dall’altra il resto del mondo con Android.
Una situazione che se da un lato crea una sorta di stagnazione da cui nessuno trae beneficio, dall’altra da concretezza e consente all’utente di scegliere facilmente o uno o l’altro. E’ vero, il mondo Android è frammentato e variegato, ricco di customizzazioni delle più disparate e con funzioni specifiche diverse tra loro ma comunque di facile interpretazione per tutti.
Ora siamo un attimo nel limbo in attesa che la situazione si evolva ma Huawei è pronta e probabilmente lo è da tempo, il problema vero è vedere se il mercato è pronto ad un nuovo ecosistema.
Vero, questa volta la vicenda sarebbe diversa da quando Windows Phone provò a ritagliarsi il proprio spazio, perché Huawei ha comunque la possibilità di sfruttare Android in versione AOSP, senza i servizi Google, la questione e vedere se lo farà.
Già, perché che Android abbia dei problemi (legati a Java) che si porta dietro con dagli albori, non è certo una novità e Huawei potrebbe aver deciso di porvi rimedio. Le app? Facile risolvere, ci sono vari store alternativi già pronti che Huawei può sfruttare (o acquistare), eventualmente potrebbe crearsene uno proprio e, come se non bastasse, potrebbe decidere di lasciare una “porta aperta” nel proprio sistema per consentire l’installazione delle OpenGApps, un po’ come avviene per la custom rom Lineage (e altre).
Il vero problema è: ma se in nuovo sistema operativo di Huawei (o la sua versione di Android) non fosse “Open”?
Ecco qui bisognerebbe valutare bene la situazione, perché i dati personali sono la moneta del nostro tempo e in America potrebbero rendersi conto in fretta di aver fatto una cavolata.